Raccolta delle noci

Tanti, tanti anni fa, quando ero bambino, nei mesi di settembre ed ottobre potevo partecipare alla festa dalla raccolta delle noci.

Visto che oggi si fa festa per svariati motivi. Da quella delle fragole, delle mele, delle ciliege, del radicchio, del cavolo, io posso dire di avere preceduto tutti negli anni cinquanta, dunque, primato.

Come si svolgeva! Lo zio Dante qualche giorno prima ci avvertiva che domani si va a raccogliere le noci. Era sempre di Domenica pomeriggio.

I più giovani della famiglia patriarcale, meglio dire delle famiglie, quattro nuclei, con qualche adulto capitanati dal Dante si partiva muniti di scale e lunghi bastoni e naturalmente dei contenitori.

Si arrivava allegri nei pressi del lungo filare, che era il nostro noceto e iniziava la raccolta.

I più svelti salivano sugli alberi, altri con i bastoni, i più piccoli raccoglievano per terra. Se questa non era una festa con che altro nome si poteva chiamare?

Si arrivava a sera con i sacchetti pieni se il raccolto era abbondante. Se no, ci si accontentava. L’importante era avere passato una giornata in allegria.

Tornati a casa stanchi ma felici, assistevamo alla cernita. Le noci normali da una parte, i “nosun” dall’altra. A ogni nucleo famigliare era assegnata la sua parte in proporzione ai componenti, io ero il quarto fratello più papà e mamma, sei. In quei tempi il prodotto era sano, le piante non avevano bisogno di antiparassitari. Oggi se non tratti non produci niente. Forse è per questo che la società odierna è bacata. Scusate la divagazione. Una volta divise, venivano appese di giorno sul balcone di ogni stanza dei nuclei famigliari così che, dopo qualche tempo, si ottenevano frutti croccanti e gustosi. Anche se qualcuno faceva il furbetto del sacchetto, la mamma le distribuiva giorno per giorno. La vita contadina sarà stata grama, ma io spesso la rimpiango. Allora ci si accontentava di poco se la paragoniamo a oggi dove i figli delle “famiglie bene” fanno i delinquenti. Preferisco pensare alla famiglie contadine, quelle sì che erano “famiglie bene”.          

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