Se è vero che il tempo è danaro perché sprecarlo. Non fare domani quello che potresti fare oggi. Se perdi un’occasione difficilmente la potrai ricuperare. Scopri quanto sia prezioso il tempo quando ti accorgi di non averne più a disposizione. Il danaro qualcuno te lo può prestare, ma il tempo ognuno spende il suo. Se il tuo l’hai speso bene, avrai dei bei ricordi. Se l’ai speso male, ti troverai vecchio con le mani piene.
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Beato Luigi Guanella
Ero bimbetto e le sentivo cantare gli inni bene intonate.
“Chi sono” chiesi a mia mamma “quelle ragazze vestite uguali, tutte ordinate?”
Quante erano brave, quanto mi sembravano belle.
Mia mamma mi disse “Sono le orfanelle.”
Erano sempre accompagnate da una suora, che loro chiamavano “sorella”:
erano i tesori del Beato Luigi Guanella.
Tu hai una famiglia, mamma e papà.
Loro hanno trovato un Santo e la sua carità.
E’ venuto da Como, all’inizio del secolo, nella nostra terra povera ed avara,
con una discepola di nome Bosatta Chiara.
Ha fondato la casa S’Antonio delle suore della Divina Provvidenza,
dove si lavora, si prega e si fa penitenza.
Che Luigi e Chiara fossero persone speciali se ne accorsero tutti quanti,
ora sono Beati ma presto saranno Santi.
Il meno che si poteva fare, dedicargli una via
a un uomo devoto della Vergine Maria.
Annessa all’Istituto c’era una chiesetta dedicata alla Vergine Immacolata:
che tristezza, non so per quali esigenze l’ hanno disfatta.
Ne hanno costruita un’altra di stile moderno,
quando ci penso mi rodo all’interno.
Bando ai ricordi e alla malinconia
mi consola che anche questa è dedicata a Maria.
Tornando ai tempi lontani e alle orfanelle,
il destino ha voluto, non ci sono più neanche quelle.
Un ricordo mi viene in mente, che in tempo di guerra si pativa la fame
e che i miei genitori hanno donato all’Istituto qualche sfornata di pane.
Questo lo dico, non per avere meriti speciali, per carità,
ma per avere aiutato i figli del Beato Guanella e la sua straordinaria bontà.
A suora Iside il ricordo corre grato,
per quello che all’asilo mi ha insegnato.
Per il Beato Luigi, che ai poveri ha dedicato tutta la vita,
preghiamo Maria Santissima e Suo Figlio Gesù e la loro Bontà Infinita.
Trecenta, 7 Novembre 2001
Gesù crocifisso
Si legge nella lettera di S.Paolo ai Romani (5,5-11),
“Difficilmente uno si sacrifica per un povero,
semmai, troverai qualcuno pronto a farlo per una persona dabbene”.
Tu Gesù, invece, sei morto in croce per redimerci,
Ti si sacrificato per i nostri peccati.
Da quel momento la Tua immagine divenne un simbolo.
E’ entrata nelle chiese, nelle case dei credenti,
nelle scuole, nei cimiteri, sulle montagne.
Sei diventato il segno distintivo, dei sacerdoti, dei missionari.
Hai accompagnato i credenti all’inizio della vita
nel battesimo, poi via via in tutti gli altri sacramenti.
Il buon cristiano, sia il mattino che la sera
non può fare a meno del Tuo aiuto.
Lo accompagni dalla nascita alla morte.
Tutto questo Ti ha sempre fatto onore.
Ora il cosiddetto progresso ha banalizzato tutto.
Questa sorte è successa anche a Te.
Ti si vede (a disagio) adornare certe scollature.
Ti tirano in ballo anche gli atleti, prima e dopo le gare.
(Non so quanto convinti! O si tratta di moda?).
Decorare luoghi profani
Poi Hai incominciato a dare fastidio a certe persone.
Si sono messe a gridare: “Togliamo questo segno che
divide i credenti da altri credenti”… Bestemmia!
Tu sapevi tutto questo, quando hai detto:
“Voi cristiani sarete segno di contraddizione,
e perciò sarete perseguitati in nome Mio, e Io con voi ”.
Ora domandiamoci, che civiltà diventerà
se sopprimiamo certi valori, come amore e fratellanza
che tu ci hai insegnato morendo in croce?
Baccalà
A proposito de baccalà,
a Tresenta sen in pochi ca lo sa.
In te l’angolo vezin al Palazon ghiera un paracaro,
che a Carlin al ghiera caro.
La zobia al batea al baccalà,
che al venare i pareti i avaria magnà.
Si parchè i disea cal iera magnare da pareti,
inco con cuel cal costa ghe vole al portafoio de Spaletti.
Sarà stà la fame,quanto al iera bon, che gusto,
ricordare riconoscente me pare giusto.
Che quando a iera un putin,
sa se volea magnare al baccalà bon, bisogna andarlo a comprare da Carlin.