L’alter ego

Non ho mai desiderato conoscerti perché mi eri antipatico.
Ma ora che mi trovo in queste condizioni sono costretto ad aprire un dialogo con te.
Aggredendoti ti dico: “Lo sai che una parte dei miei guai me li hai procurati tu”!
Io ora sono debole e ammalato.
Tu eri forte e prepotente.
Io ora sono costretto a chiedere aiuto.
Tu eri arrogante e menefreghista.
Io ora devo chiedere scusa per i guai che ho commesso per colpa tua.
Tu invece ti sentivi superiore e autosufficiente.
Ora io mi sento piccolo, bisognoso di pregare Dio.
Tu allora ti sentivi invece grande e onnipotente.
Ora la mia compagnia è la miseria ed il dolore.
Tu dicevi: “Sta allegra anima mia, cosa ti potrà succedere”?
Se i miei amici di oggi tenessero conto di come gli hai trattati?
Non era il caso che ti comportavi meglio?
L’io che eri tu da giovane, si è disintegrato.
Tu non esisti più.
Sei stato sostituito da quello che ora deve scusare le tue malefatte.
Penso che sia giunta l’ora di ricordare; noi due insieme, ai pochi amici che ci ascoltano.
Che dopo la primavera, viene l’inverno.
Che dopo la giovinezza viene la vecchiaia.
Che dopo la forza viene la debolezza.
Ma che anche dopo l’inesperienza viene la saggezza.
Amici finché siete in tempo, sforzatevi di essere più modesti,
comprensivi, e altruisti.
Comportandovi così, eviterete i nostri sbagli,
almeno voi; per noi è troppo tardi.

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