Il Sottotenente Pilota Sereno Ghiotti

La guerra semina lutti e distruzioni e ferite difficili da rimarginare.

Quante cose vediamo in un giorno, in una settimana, in un anno, che sfiorano la nostra mente senza che vi rimangano impresse. E poi ecco un lampo, ci viene un’idea, ci si incuriosisce e si vuol sapere.

Questo è successo a me ed a scatenare nella mia mente questa idea sono state due iscrizioni dedicate al Sottotenente Pilota Sereno Ghiotti.

Una di queste scritte l’ho notata e la noto tutti i giorni nel quartiere a lui dedicato dove abito. Per l’appunto il “Quartiere Sottotenente Sereno Ghiotti”. L’altra scritta si trova sulla porta di un’aula dell’Istituto Magistrale “C. Roccati” di Rovigo, dove mi reco per assistere alle lezioni dell’Università Popolare della Terza Età, e recita “AL SOTTOTENENTE SERENO GHIOTTI I COMPAGNI DI CLASSE NEL CINQUANTESIMO DELLA SUA MORTE  1940-1990”.

Sono due luoghi importanti per me: uno è dove mi sono trasferito ad abitare, e che spero di rimanervi fin che Dio piaccia, l’altro e dove mi reco per arricchire il mio carente bagaglio di sapere.

Quanti a Trecenta sanno veramente come sono andate le cose?

Pensate che non sia un buon motivo sapere chi era, cosa ha fatto, come è morto? Io dico di si.

Il nostro eroe era nato a Trecenta (Ro) il 12 settembre 1917, accolto con amore da papà Natale Antonio e dalla mamma Amabile Berti. Cresciuto in una famiglia numerosa, sette fratelli, quattro maschi e tre femmine, ha trascorso la sua infanzia in modo normale, ma da certi indizi si poteva capire che la sua vita gli avrebbe riservato un posto onorevole. Il suo carattere buono, socievole, altruistico, ha caratterizzato tutta la sua breve, ma intensa vita. Si diplomò presso l’Istituto Magistrale “Cristina Roccati” di Rovigo.

A 19 anni partì volontario, arruolandosi nel corpo militare della Regia. Aeronautica, dove conseguì il brevetto de pilota. Lo scoppio della seconda guerra mondiale lo vide in prima fila con il solo scopo di difendere le sorti della Patria.  

Fra i tanti atti di eroismo da lui compiuti, abbiamo, oltre alla testimonianza dei suoi famigliari, anche quella di un articolo pubblicato su il Gazzettino, giornale locale, del 27 agosto 1940, intitolato “LE AQUILE D’ITALIA” che diceva:

“Un giovane eroico pilota d’idrovolanti ha soccorso e tratto in salvo, in mare aperto, l’equipaggio di un trimotore costretto ad un ammaraggio forzato; egli è il sottotenente della Regia Aeronautica

Sereno Ghiotti di Trecenta (Rovigo). L’animoso ufficiale, avvistati i naufraghi aggrappati ai rottami dell’apparecchio, sganciò dal suo idrovolante le bombe per poter compiere la manovra di ammaraggio.

Ma una di queste s’inceppò rimanendo ostinatamente attaccata ai sostegni, fra i galleggianti.

Pur sapendo che al contatto con i flutti, la bomba esploderà, il pilota tenta ugualmente la sorte per salvare i compagni naufraghi esausti, effettuando la pericolosissima manovra.

Il velivolo ammara. La bomba si sgancia ed esplode in acqua. L’apparecchio è sollevato in alto, sulla colonna candida dello scoppio, ricade sulla rosa spumeggiante, paurosamente danneggiato.       

Ma il pilota sul battellino pneumatico di bordo riesce a trarre in salvo tutto il suo equipaggio e due dei naufraghi. Il gesto eroico del camerata palesano va segnalato come esempio di strenuo ardimento, di sprezzo del pericolo, di virtù militare”.

Partito per un’ulteriore pericolosa missione, il verdetto per il nostro eroe è stato tragico, sintetizzato in una sola parola: “Disperso”. A noi che lo ricordiamo resta solo da dire grazie amico Sereno, e sereno sia il tuo riposo nel mondo beato degli eroi.        

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