Il dottore e il contadino

Intelligenti  si nasce, l’istruzione si acquisisse,
tutto questo è di una logicità inconfondibile.
Però per molto tempo, forse anche oggi, si confondeva l’intelligenza
come una dote esclusiva dei ricchi o dei potenti.
Chi nasceva da una famiglia ricca per diritto era un toccato da Dio.
Tanto è vero che anche oggi si dice: Che un imbecille ricco è un signore,
chi è un imbecille povero é un  imbecille.
Era consuetudine che il figlio del Medico diventasse Medico,
il figlio dell’Avvocato, Avvocato,
dell’Ingegnere, Ingegnere e cosi via.
Non importava se era  ignorante o un  incapace, cosi dovevano andare le cose.
Spesso ti trovavi davanti persone frustrate, incapaci e fallite.
Anche oggi si possono vedere persone mediocri, diventare Re, Conti, Baroni.
Il colmo del ridicolo è che i loro sudditi ne vanno orgogliosi,
di che cosa poi, ma!   
Ognuno ha quello che si merita.
Ricordo con pena e rabbia una discussione avuta con un Medico,
lui mi ha chiesto se era vero che mio figlio si fosse iscritto all’Università.
Alla mia risposta affermativa, (a dire il vero orgogliosa), mi disse:
“Sa che sarà destinato ad essere un disoccupato”!
La mia risposta fu: “E’ meglio un laureato intelligente disoccupato,
che un Dottore ignorante occupato,
vedrà che in qualche modo con il suo ingegno se la caverà”.
“Se poi lei pensa che io ho la capacità e la volontà di lavorare e mio figlio è dotato,
di che cosa devo preoccuparmi”.
Capito di avere sbagliato a malincuore si è scusato.
La mia esperienza mi fa dire: “Cosa c’è di più soddisfacente di quando ti  accorgi  di aver capito cose che altre persone non capiscono”?
Senza la presunzione di essere più bravo ma per la soddisfazione personale?
Poi l’intelligente se è tale, non ostenta mai la sua bravura,
ma si rende sempre disponibile se richiesto, non è spilorcio, è misurato,
non alza mai la voce e pretende la ragione se sa di averla.
Di fronte all’arroganza si tira in dietro, non per vigliaccheria, ma aspetta
che l’arrogante si calmi,
e poi con pazienza cerca di aiutarlo a ragionare, se anche questo non serve,
capisce di trovarsi davanti non solo un arrogante ma anche un cafone, e lascia perdere.
L’intelligente gode di tutto quello che è bello: Musica, arte, natura,
non si arrende mai è sempre alla ricerca, esperimenta, in una parola: “Vive”.
E’ apprezzato da chi non è invidioso.
Invidiato da chi ha dei limiti ma sa valutarlo.
Disprezzato solo da chi si crede furbo, ma che in sostanza è una nullità.
A suffragare la mia tese mi viene in aiuto la Bibbia.
Dal Libro della Sapienza. Cap. 6, vers. 12-19:
“Splendida e incorruttibile è la sapienza, facilmente è conosciuta da quanti la amano
e si lascia trovare da quanti la cercano.     
Per farsi riconoscere essa previene quanti la desiderano.
Chi si leva  di buon mattino non dovrà faticare, perché la troverà seduta alla sua porta.
Pensare ad essa è perfetta intelligenza, e chi veglia per lei sarà presto senza pena;
perché essa va in cerca di quanti sono degni di lei,
nelle strade appare loro con benevolenza e va loro incontro in ogni loro progetto.
Suo principio è un sincero desiderio di istruzione, la cura dell’istruzione è amore;
l’amore è osservanza delle leggi;
il rispetto delle leggi è garanzia di incorruttibilità e l’incorruttibilità
ci fa stare vicini a Dio”…     

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