I monumenti di Trecenta sono pochi, ma sono simboli di una grande fede, e di un grande amore. Il più antico monumento che si ricordi fu eretto nel 1702 dall’Arciprete don Carlo Brunelli, di fronte alla chiesa Parrocchiale.
Era dedicato a San Giorgio Martire.
Circa duecento anni dopo e precisamente la notte del 3 dicembre 1883, alcuni iconoclasti, legandone il collo con un corda, abbatterono al suolo la statua, la quale anche se era di gusto artistico piuttosto scarso, raccoglieva una storia e una fede.
Il 23 aprile 1917, festa di San Giorgio fu posta la prima pietra per l’erezione di una nuova statua nello stesso luogo di quella abbattuta.
Trecenta volle così suggellare il sacro giuramento di porre rimedio al sacrilego insulto. Il voto fu sciolto, e il 26 aprile 1926 il Papa Pio XI inviava a Trecenta la sua benedizione: “PER LA RISARCITA SACRILEGA OFFESA AL S. PATRONO”.
La statua ben riuscita era dello scultore veneziano Carlo Lorenzetti ( la notizia è tratta dalle “Notizie storiche su Trecenta, Ing. Sartorelli”).
E’ strano che l’autore di questa notizia non nomini il parroco di quel Periodo: l’Arciprete Giuseppe Mons. Annibale. Qualcuno si ricorda e narra che i responsabili di tale misfatto, ben identificati,
e ricordati col nome di sacrileghi, siano stati colpiti da una fine miserevole.
(E’ sempre difficile accertare se la notizia è veritiera, ma pare che i responsabili fossero tre).
Si narra anche, che l’ultimo a morire, consapevole della fine imminente, e pentito del male fatto, abbia manifestato il desiderio di chiedere perdono.
Questo desiderio non si è potuto realizzare, il Prete chiamato, è arrivato al suo capezzale, ma lui era già deceduto pochi minuti prima. Per l’occasione dell’inaugurazione del monumento l’allora già menzionato Mons. Annibale provetto poeta, scrisse l’inno a San Giorgio,
musicato dal Maestro Antonio Fornasari.
Aprile. 2003