Fede gastronomica

Conoscevo la fede religiosa, calcistica, del denaro,
ora ho scoperto che c’è anche una fede misteriosa.
A maggio molti vanno ai fioretti,
solo perché alla fine servono buoni manicaretti.
Qualcuno durante la recita del  rosario,
spera che alla fine il menù sia vario.
Nel frattempo si distrae e recita una prece,
che più o meno è di questa specie.
Vi prego Maria e Gesù,
a me la roba dolce proprio non va giù.
Ascoltami Gesù Bambino,
io preferisco un bel panino.
Che sia ben ripieno di affettato,
di salame, prosciutto, o altro insaccato.
Se poi invece di uno sono due o più,
ti ringrazio fin d’ora buon Gesù.
Scusami se ti ho scomodato,
la mia è la fede del palato.
E’ una fede che ho fin da bambino,
già che ci sei provvedi un buon bicchiere di vino.
Se poi vuoi farmi un altro omaggio.
Fa durare cento giorni il mese di maggio.
A chi mi dice che serve per fare aggregazione,
io dico: “Ci sono altri modi, oltre l’indigestione”.
Replicano: “La maggioranza che partecipa è gente devota”,
ma la minoranza rischia la gotta.    
In più ritengo sia una casa buffa,
unire la preghiera e il mangiare a uffa.
Inoltre non è bello mettere le famiglie in competizione,
non per chi ha pregato meglio, ma chi ha provocato più indigestione.
E’ vero, anche alle nozze di Cana si è festeggiato!
E Gesù,  i pani e pesci ha moltiplicato!
Però sono passati alla storia come miracoli necessari,
non certamente erano eventi culinari.
Imploriamo invece da Maria Santissima i suoi doni,
per diventare migliori e più buoni.
Impariamo a fare del bene e pregare,
e perché no, anche  a digiunare.

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