Aspettando l’alba – Prefazione

E’ da molto tempo che il manoscritto, che oggi mi accingo a pubblicare dormiva serenamente nel mio computer.

Io non sono per niente un esperto di questo strumento, anzi sono un dilettante, ma non mi è voluto molto a capire che questo aggeggio ha un pregio, può tenere nella sua memoria, (artificiale si intende) per anni dei scritti che narrano fatti realmente successi e racconti di fantasia, alla rinfusa, che in qualunque momento si possono utilizzare, questo e quello che è successo nel mio caso.

Con pazienza li ho messi in ordine, sono intervenuto con tagli e aggiunte che ho ritenute indispensabili, sperando di avere ottenuto un buon risultato, ed è nato questo romanzo dal titolo impegnativo “ASPETTANDO L’ALBA”.

La storia è in parte autobiografica e in parte di fantasia.

Una buona parte dei personaggi sono veramente esistiti, anche se camuffati, questo è ovvio, perché quelli positivi, non hanno bisogno di pubblicità e quelli negativi e buona norma che non siano identificati, a scanso di equivoci.

Nei vari capitoli viene narrata e ricordata la storia di cento anni di questo paese dell’Alto Polesine che è Trecenta, e dei vari protagonisti, che anno vissuto, momenti belli e momenti brutti, momenti tragici e momenti che hanno avuto un lieto fine.

Quello che chiedo ad eventuali lettori di questo romanzo, è di amare i quattro personaggi protagonisti, di perdonare quelli negativi e di riservare una risata ai personaggi burloni, come ha fatto chi li ha raccontati, quest’ultimo vi chiede scusa se vi ha annoiato.

Per quelli della mia età, che questi eventi li hanno vissuti, vi troveranno qualche loro ricordo, le nuove generazioni invece capiranno, quanti e quali avvenimenti hanno segnato la storia dei loro padri, fatti veri, e non una finzione televisiva.

Però è giusto sperare, che a chi prima e chi dopo: “Spunti l’alba che aspettano”.